domenica 2 dicembre 2012

martedì 14 agosto 2012

Il 31 agosto a Locarno!



Immagini dai festival 2012

Prima dello spettacolo a Tolfa.
Essere o non essere.
The End.
Sul fondo, il teatrino della Repubblica dei Burattini.

Al Festival Troia Teatro.

Grande pubblico per la prima.
Magico... dietro la cattedrale di Troia!

domenica 15 luglio 2012

La Repubblica dei Burattini a Quistello


 Comune di Quistello
Biblioteca comunale
Spettacoli per ragazzi e famiglie
Le compagnie che hanno reso possibile questa rassegna aderiscono all'iniziativa: www.teatroragazziperlemilia.20m.com 
ore 21.00
gli spettacoli ad ingresso gratuito
si terranno al Parchetto


11 luglio 2012 . VALERIO BONGIORNO (Milano)
Il colore delle storie
Storie, canzoni e musiche dal vivo con tutta la forza e la fascinazione che hanno le semplici cose. Non solo intrattenimento, ma soprattutto gioco e divertimento, rapporto e comunicazione.
18 luglio 2012 . PAOLO SETTE (Milano)
La Repubblica dei Burattini
Spettacolo tradizionale e assurdo, giocoso e tagliente. Utilizza un linguaggio antico, come quello dei burattini, per mettere in evidenza l’assurdo quotidiano, come nel teatro più moderno. Piccole storie assumono carattere di unicità e diventano simbolo umile della nostra contemporaneità grazie al tocco ironico della penna di Roberto Espina, autore dei tre dialoghi rappresentati.
25 luglio 2012 . GIORGIO GABRIELLI (Quistello)
Sandrone e il terremoto
Spettacolo di burattini
1 agosto 2012 . GIANNI FRANCESCHINI (Verona)
Storie dei mondi
Il narratore porta con sé, come un cantastorie, la conoscenza di personaggi, fatti, atmosfere della grande storia del mondo. La tradizione magica e fantastica, il ruolo del racconto e della fiaba nell’avventura dell’uomo non hanno confini o limiti, la vita e l’immaginazione accomunano la ricerca del senso dell’esistenza e cercano di avvicinarsi al mistero.
8 agosto 2012 . EREWHON (Monza)
Suoni in gioco (istallazione interattiva)
Strane costruzioni, oggetti in movimento, meccanismi sonori, macchine in gioco. La piazza si anima e prende vita, suona, gioca, gira, ruota, saltella, picchietta, tamburella, trilla in una grande festa dove gli oggetti sono costruzioni buffe e originali con cui ogni spettatore può giocare per un paio d’ore per farle muovere e suonare dando vita ad una grande orchestra.

Alla Biblioteca Cederna di Monza

giovedì 5 luglio 2012

venerdì 22 giugno 2012

Provando "Il proprietario". Dialogo di Roberto Espina. Burattini di Paolo Sette.


Il burattino della Morte. Da Wolf Erlbruch.

Il Premio Ravasio a Paolo Sette
Burattini e un tocco di poesia
L’artista milanese ha presentato a Bonate Sotto
«L’anatra e la morte» di Wolf Erlbruch.
Storia forte e insolita, portata in scena con delicata leggerezza:
il pubblico applaude.

PIER GIORGIO NOSARI



La pioggia rovina la festa, nel cui contesto Bonate Sotto ospita il Premio Benedetto Ravasio.
Ma non ferma la 14ª edizione del Premio, che la Fondazione Ravasio assegna dal 1998 a una compagnia o artista giovane: così sabato sera il teatro dell’oratorio di Bonate ha presentato al pubblico Paolo Sette, trentenne milanese di belle speranze e discreta realtà, con il suo L’anatra e la morte, tratto dal libro illustrato per l’infanzia L’anatra, la morte e il tulipano di Wolf Erlbruch.
È una bella scommessa, per più di un motivo. Ed è un buon segno che il pubblico l’abbia accettata come tale.
Il bello dei giovani sta nei rischi che sono disposti a prendersi, e nelle infrazioni al galateo che sono pronti a concedersi. Nella sua poetica delicatezza, L’anatra e la morte si permette di ignorare un bel po’ delle convenienze teatrali degli ultimi anni: si permette di parlare di morte e cerca di farlo per un pubblico di bambini, con tutta l’attenzione del caso ma senza le tante rimozioni e i falsi pudori dei nostri anni; anziché attingere alle solite fiabe, segue la traccia di un disegnatore e scrittore per l’infanzia come Erlbruch, con ciò dimostrando buon gusto e curiosità per i terreni contigui dell’illustrazione; confeziona uno spettacolo da poco più di mezz’ora, un formato poco vendibile sul mercato; sceglie un ritmo e un andamento tutto pause e silenzi, lontanissimi dagli scatenamenti consueti della «piazza». Il risultato è quanto meno promettente.
Questa è una vicenda di struggente poesia: è la storia – che Erlbruch immagina con evidenti riferimenti alla medievale Danza della Morte – di un’anatra e del suo incontro con la propria morte.
Meglio: questa è la storia di Anatra e di come questa riesca ad accettare la presenza di Morte, a giocarci insieme e persino a stringere un’amicizia profonda, ancorché fragile e malinconica.
L’allegoria della vita è trasparente, e così la lezione esistenziale che sottintende: senza grandi discorsi.
Sette tratta questa sua materia in modo asciutto, senz’altra retorica che uno studiato uso della pausa e del silenzio, come equivalente del bianco della pagina scritta o illustrata.
Erlbruch ha più successo nell’evocare i molteplici livelli della narrazione: la favola morale con animali, l’allegorismo di origine medievale, la sensibilità esistenzialista moderna. Ma Sette riesce comunque a condurre fino in fondo il suo spettacolo, che allude a temi come il destino, un’umanità definita dalla fragilità, la fondamentale ironia dell’esistenza.
È importante che il teatro di figura e il teatro-ragazzi si permettano ancora di toccare e trattare soggetti, temi e motivi
di questo genere. Negli ultimi anni assistiamo a un perbenismo di ritorno, edulcorato e cieco, che pretenderebbe di isolare l’infanzia dalla realtà: e pazienza, poi, se la realtà del nostro Paese è tutto fuorché pensata a misura di bambino. Uno spettacolo e un premio non invertono la tendenza, ma dicono che la guerra non è ancora finita.
L’ECO DI BERGAMO
LUNEDÌ 5 SETTEMBRE 2011
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